Controllare hard disk su Linux con badblocks

Con badblocks è possibile controllare un hard disk oppure una flash memory in cerca di settori danneggiati, ovvero settori non più utilizzabili dal sistema operativo, ed escluderli dal filesystem.

Questa guida è costruita sul prototipo di Ubuntu. Anzitutto digitiamo:

sudo badblocks -v /dev/hda1 > bad-blocks

Dove /dev/hda1 è il nostro hard disk oppure la memoria che vogliamo controllare, mentre bad-blocks è un file nel quale registreremo le informazioni relative ai settori danneggiati.

Appena ha finito passiamo il file bad-blocks a fsck:

sudo fsck -t ext3 -l bad-blocks /dev/hda1

Al termine dell’operazione fsck avrà spostato i blocchi danneggiati, escludendoli dal filesystem. Attenzione, se il blocco è irrimediabilmente danneggiato è probabile che anche il contenuto del file genitore sia corrotto.

Kee, chiavetta usb da portachiavi

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Le penne USB da portachiavi sono particolarmente comode per tutte quelle occasioni in cui dovete trasportare con voi dati (o semplicemente software o strumenti informatici) ma non avete molto spazio a disposizione! La nostra serie Kee si presenta sotto forma di eleganti chiavi metallizzate, resistenti e non ingombranti, che vi faranno tenere accanto sempre almeno 4 GB!

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Masterizzare DVD doppio strato

I DVD doppio strato, o dual-layer, sono DVD entrati sul mercato dal 2003 che consentono di salvare fino a 8,55 GB, anziché i soliti 4,7 GB.

Per masterizzare un DVD dual-layer è sufficiente un masterizzatore che supporti l’opzione (la maggior parte di quelli in commercio lo permettono) e un programma di masterizzazione come Infrarecorder.

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Come al solito sarà sufficiente selezionare i file che si desiderano masterizzare ed impostare la velocità di scrittura al valore minimo possibile, per migliorare la qualità della masterizzazione. E il gioco è fatto.

Recupero dati da CD e DVD

Un ottimo software per il recupero dei dati da CD e DVD è Power Data Recovery Free Edition, disponibile sia come freeware che sharewere.

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Il programma permette anche di recuperare dati da hard disk e dispositivi di memoria. La versione gratuita non differisce sostanzialmente da quella a pagamento, eccetto per il fatto che la seconda è obbligatoria qualora si utilizzi il programma a scopi commerciali.

In generale i risultati sono molto buoni, l’unico difetto è che la versione gratuita necessita di essere installata per fare l’analisi dei dischi rigidi, il che la rende poco pratica se non si dispone di un disco alternativo a quello da recuperare.

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Guida per masterizzare un CD Audio correttamente

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I masterizzatori in media arrivano a velocità tra i 48x e i 52x nella scrittura dei CD, cosa che abbatte decisamente i tempi di copia, però riduce anche drasticamente la compatibilità del CD-rom con molti lettori, oltre a diminuirne la durata nel tempo (eh sì, ahinoi i cd masterizzati male non sono eterni). Avete presente quando inserite il CD nel lettore del computer e sembra che sopra non ci sia nulla, o addirittura Windows si blocca? Questo vuol dire che avete per le mani una copia masterizzata male.

Le due cose più importanti nella scrittura di un CD sono il masterizzatore (possibilmente Plextor, Teac, o soprattutto Yamaha, se ancora ne trovate in giro) e la velocità, come avrete già intuito. Minore è la velocità di scrittura e maggiore sarà la compatibilità e la qualità del disco scritto. L’ideale sarebbe se poteste scrivere ad un 1x, anche se la maggior parte dei masterizzatori in commercio supporta come velocità minima l’8x.

Poco male, in ogni caso minore è la velocità, migliore sarà il risultato.

USB e USB

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Spesso ci si trova di fronte al dilemma quale penna USB scegliere, laddove il prezzo sembra sostanzialmente l’unica differenza rivelante tra i prodotti.

Purtroppo però non è così. Dispositivi USB a basso costo possono avere alcuni difetti non indifferenti, rispetto a dispositivi paritari in capacità di archiviazione, ma di prezzo superiore.

A determinare la qualità di una chiave USB sono principalmente la resistenza dell’involucro (questo fattore è determinante per la vita media della chiavina USB), la qualità della memoria di archiviazione montata all’interno (non solo dunque la capacità in byte) e la versione dell’USB (1.1, 2.0 oppure 3.0).

Questo insieme di caratteristiche determinano sia la durata del dispositivo, che la sicurezza dei dati sopra conservati, oltre alla velocità di trasferimento dei medesimi.